"Cresciamo perché siamo innovatori": da start-up ad azienda di medie dimensioni leader nella tecnologia

Fin dall'inizio, OTEC Präzisionsfinish GmbH è sinonimo di sistemi di levigatura e lucidatura innovativi "Made in Germany": non fornisce processi "preconfezionati", ma soluzioni di finitura superficiale su misura per ogni singolo cliente. I rivoluzionari sistemi meccanizzati di precisione raggiungono risultati altrimenti possibili solo con la lavorazione a mano: tempi brevi, sicurezza di processo, precisione costante e riproducibile.

La società è stata fondata da Helmut Gegenheimer e Soran Jota nel 1996 a Straubenhardt, vicino a Pforzheim, nella regione del Baden-Württemberg. Iniziando come start-up metalmeccanica per lucidatrici nei settori della gioielleria e dell'orologeria, OTEC si è poi specializzata nella finitura superficiale ed è diventata leader nella tecnologia di sbavatura, smussatura, levigatura e lucidatura, ad oggi presente in tutto il mondo. I clienti internazionali provenienti, ad esempio, dal settore della gioielleria e dell'orologeria, delle biotecnologie mediche, dall'industria farmaceutica, automobilistica ed elettronica, aerospaziale, dalla produzione di utensili e accessori, hanno fiducia nell'esperienza e nella forza innovativa ormai decennali.

Oggi, vorremmo presentavi una sintesi della storia dello sviluppo di OTEC Präzisionsfinish GmbH e parlare con l'amministratore:
Dipl.-Ing. (FH) Helmut Gegenheimer

Signor Gegenheimer, come è nata OTEC?
"È una storia lunga. Con il senno di poi, posso dire che è nata da un'esperienza negativa durante il periodo della scuola: allora non sopportavo lo stile di gestione autoritaria e le conseguenti condizioni alle quali erano soggetti i dipendenti. Volevo essere diverso, con tutte le mie forze, volevo raggiungere qualcosa nella vita puntando sul carisma, non sull'autorità.

E così, dopo aver completato gli studi, mi iscrissi all'università per perfezionare "le mie armi". Durante gli studi riuscii ad accumulare esperienze pratiche, ero in grado di progettare e, in parte, anche di costruire. Dopo la laurea fui assunto. A poco a poco, i miei compiti si estesero agli acquisti, alla costruzione e alle vendite: facevo tutto io. L'azienda era in crescita, ma io non venni coinvolto in questa dinamica, né come persona né come dipendente. Le mie capacità, il mio entusiasmo e il mio impegno non vennero riconosciuti. A quel punto, presi la decisione più logica per me … ".

Mi faccia indovinare, lavorare per se stesso?
"Proprio così! Abbozzando i primi progetti delle macchine SF, dei sistemi di rettifica e Pulsfinish (finitura a impulsi) avevo messo le basi di OTEC. In mio fratello Soran Jota, che mi è stato a fianco sin dall'inizio, ho trovato un partner commerciale insostituibile e da allora manda avanti OTEC insieme a me. Condividiamo le stesse impostazioni e gli stessi valori.

I nostri dipendenti e noi siamo una grande "famiglia OTEC"! Molte decisioni vengono prese a maggioranza e ogni voto ha lo stesso peso. Anche le mie opinioni e i miei punti di vista vengono regolarmente messi alla prova".

Qual è la sua visione?
"Innanzitutto, il primo anno di lavoro autonomo ha dimostrato che il nostro approccio di fondatori basato sul carisma e non sull'autorità è vincente. Molti clienti dell'azienda dove lavoravo ci hanno seguito e sono diventati clienti OTEC. Fin dall'inizio, siamo sempre stati convinti che l'azienda non deve crescere comprando le tecnologie di altre aziende o copiando quello che fanno. La crescita e la leadership sono una conseguenza della propria forza di innovazione tecnologica volta a soddisfare le esigenze dei clienti. Alla fine del 1997 OTEC ha ricevuto il premio per l'innovazione della regione Baden-Württemberg. Oggi, la nostra tecnologia viene spesso imitata, ma siamo noi che stabiliamo gli standard del settore. Un dipendente su cinque dell'azienda è impiegato nella ricerca perché siamo convinti che investire nel futuro sia fondamentale".

Ci può fare alcuni esempi di innovazioni OTEC?
"Ad esempio, nel 1997 è stata rinnovata la serie CF che permette la rettifica dei pezzi più sottili grazie al sistema "gap zero". O la lavorazione a secco con un gap ceramico di 0,05. Grazie alla tecnologia ad anello, i costi di usura si riducono e la combinazione tra ceramica e anello di tenuta garantiscono una lunga durata utile. 

Nel 2002, è seguito il salto di qualità della serie DF: abbiamo progettato e costruito la prima macchina per la finitura a trascinamento con due motori su supporti auto-rotanti. OTEC è stata la prima azienda a integrare gli utensili a tagliente nelle macchine DF!

Dal 2013, lo sviluppo pionieristico è rappresentato dalla Pulsfinish nella serie SF. Pulsfinish è il sistema di rettifica più veloce (tempo di processo Ø 60 secondi!) e raggiunge la massima qualità superficiale (valori Rpk <0,1 μm). Il sistema consente una lavorazione molto omogenea anche di pezzi complessi come gli ingranaggi, poiché permette di impiegare componenti abrasivi molto piccoli e molto potenti".

Da dove viene la sua motivazione all'imprenditorialità?
"Non ho un approccio convenzionale, la mia motivazione è l'insoddisfazione permanente: cosa si potrebbe migliorare? Quali iter e quali processi possono essere ottimizzati? Come può essere sviluppato più velocemente? Cosa possiamo fare per attirare l'attenzione di più clienti, reali o potenziali? Fare soldi in fretta non è il nostro obbiettivo".

Ha creduto sin dall'inizio alla possibilità di fondare una nuova azienda metalmeccanica in un settore tecnologico "dichiarato morto"?
"Contrariamente al pensiero in voga a metà degli anni Novanta, che ho percepito da varie fonti, la rettifica ha mantenuto la sua posizione sul mercato e non è stata sostituita da altri sistemi, come la spazzolatura. C'erano e soprattutto ci sono buone prospettive per il futuro in questo settore dell'ingegneria meccanica. A conferma di ciò c'è la crescita inarrestabile di OTEC fin dalla sua fondazione. 

Ma ci sono due fattori decisivi oltre alla forza innovativa: i clienti soddisfatti e i dipendenti con un approccio imprenditoriale che si impegnano con passione per la causa. Abbiamo entrambi, questo è il nostro tesoro".

Come vede il futuro di OTEC?
"Sono anche molto contento che la nuova generazione, ora impersonata dai miei figli Nico e Florian Gegenheimer, coltivi lo "spirito" OTEC e porti avanti temi importanti come l'Industria 4.0 e la digitalizzazione.
Al momento, un grande cambiamento sta interessando il nucleo della nostra economia, ovvero l'industria automobilistica. Le tecnologie del futuro hanno un'enorme influenza su tutti noi e sono rivoluzionarie, ma offrono anche la possibilità di ulteriori sviluppi e nuove prospettive.

Ecco perché noi siamo tutti concentrati su un tema: quale contributo possiamo dare con l'innovazione? In che modo le tecnologie all'avanguardia di OTEC possono rendere più sostenibili ed economicamente più vantaggiosi i prodotti finali dei nostri clienti? Questa riflessione continuerà a guidare l’operato di OTEC".

La ringrazio per la sue risposte franche e oneste, signor Gegenheimer.

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